Informazioni generali
L’acqua destinata al consumo umano dovrebbe idealmente essere priva di colore. La presenza di colore nell’acqua è dovuta all’assorbimento di certe lunghezze d’onda della luce visibile da parte di sostanze colorate e dalla diffusione della luce da parte di particelle sospese. Il colore dell’acqua è in genere dovuto alla presenza di materiale organico colorato (principalmente acidi umici e fulvici) associato a residui di terra provenienti dal suolo. Gli acidi umici e fulvici che si dissolvono in acqua, responsabili della sua colorazione, provengono da materiale organico che origina dal suolo, dalla torba, dalla vegetazione. La colorazione può anche essere causata dalla presenza di ferro e altri metalli, che derivano sia da impurità naturali che da prodotti della corrosione. Ferro e manganese inorganici sono presenti in alcune acque profonde e superficiali e possono conferire una colorazione rossa e nera rispettivamente. La colorazione dell’acqua potabile può derivare dalla dissoluzione del ferro (rosso) e del rame (blu) nel sistema di distribuzione e può essere aumentata da processi batteriologici.
Fonti di contaminazione e vie di esposizione per l’uomo
Le sostanze organiche che causano la colorazione dell’acqua non sono di per se stesse dannose per la salute. Tuttavia, possono reagire con il cloro e produrre cosi livelli indesiderabili di sottoprodotti della clorazione, inclusi i trialometani, pericolosi per la salute. La maggior parte dei metalli forma complessi con le sostanze umiche nell’acqua, incrementando cosi la loro solubilità.
Valore di parametro
La Dir. 98/83 CE ed il suo recepimento nazionale D. Lgs 31/2001 non riportano per il parametro colore alcun valore, ma solo la dicitura “Accettabile per i consumatori e senza variazioni anomale”.